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Settembre si lascia alle spalle la frutta e la verdura tipicamente estive, dando spazio a quelle autunnali. Fichi, pere, spinaci e funghi sono solo alcuni dei tantissimi prodotti di questa stagione. Ma settembre è considerato il mese dell’uva, del vino e della vendemmia.

È proprio in questo mese, che dà il benvenuto all’autunno, che i grappoli d’uva vengono raccolti e sottoposti alla lavorazione necessaria per realizzare il vino. Quando il grappolo d’uva raggiunge la giusta maturazione e gli acini il giusto equilibrio tra acidi e zuccheri, è giunto il tempo adatto per la vendemmia. In questo modo, infatti, rispettando le tempistiche necessarie, il sapore del vino che si otterrà non sarà aspro ma equilibrato. Se la raccolta dell’uva ritarda, il sapore che se ne ricaverà sarà tendenzialmente più dolce.

Le origini

Le origini dell’uva sono antichissime e la sua prima coltivazione viene datata addirittura intorno al 7500 a.C. Gli antichi greci, in particolare, dedicarono una divinità a tale prelibatezza: Dioniso era infatti il dio della convivialità, rappresentato spesso con il capo adornato di grappoli d’uva e con un calice di vino rosso tra le mani, durante banchetti e festeggiamenti. Dopo un periodo di arresto nella viticoltura e vendemmie quasi clandestine da parte dei monaci, nel Rinascimento la pratica della lavorazione dell’uva per la realizzazione del vino finalmente riprende, diventando da allora una tradizione culturale tipica non solo del nostro Paese.

Proprietà

L’uva è un frutto dalle mille proprietà benefiche per il nostro organismo. È ricca di vitamine, carboidrati. sali minerali come il potassio e di fibre. Ha pochissimi grassi, ma il contenuto di zuccheri, d’altra parte, è abbastanza elevato e questo la rende un frutto non adatto ai diabetici. Tra le proprietà di maggior rilievo, ci sono quelle antiossidanti, disintossicanti, antivirali e digestive.

In Italia, solo il 10% dell’uva viene destinato alla tavola, mentre la restante parte è impiegata nella vendemmia e nella produzione del vino. La raccolta avviene principalmente in tre periodi dell’anno: agosto-settembre, settembre-ottobre e ottobre-novembre. Quest’ultimo periodo di raccolta è riservato a quei vini che necessitano una fermentazione tardiva e tempi di maturazione più lunghi.

Abbinamenti

Ecco alcuni suggerimenti per abbinare il vino con il cibo e con i vari sapori.

Ad ogni piatto il suo vino ideale! L’importante è creare una buona armonia tra odori e sapori, e il giusto equilibrio tra sapidità e dolcezza.

Il vino bianco accompagna meravigliosamente il pesce: sceglierlo più secco se si tratta di risotto al pesce e più aromatico se invece si mangiano frutti di mare. Non va sottovalutato nemmeno l’abbinamento con la carne, ma solo quella bianca.

Il vino rosso forte e corposo è ideale con i secondi di carne rossa, per piatti elaborati è giusto un vino robusto e invecchiato.

Il vino rosé, o rosato, è ottimo da abbinare agli sformati salati, ai risotti e soprattutto da bere durante gli aperitivi accompagnando taglieri di salumi.

Infine vini dolci e spumanti sono i perfetti compagni di deliziosi dessert.

Veniamo ora all’abbinamento per eccellenza: vino e formaggi! Con i formaggi erborinati abbina un bianco o un passito; con i formaggi fermentati un rosso corposo; con i formaggi piccanti un rosso liquoroso.

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